martedì 15 settembre 2009

Diario di un’informatica imbranata

Odio la spocchia con cui gli esperti informatici ti ascoltano quando tu li chiami, in preda al terrore, perché il tuo pc non và.

Mi è capitato poco fa. Sono lì che sto avviando il mio piccolo e nuovo notebook con l’entusiasmo di chi ha qualcosa di nuovo da scrivere quando … stop rete. Le pagine girano su loro stesse e tu con trepida attesa non aspetti altro che il momento in cui la tua ricerca si palesi davanti ai tuoi occhi. Ecco, la clessidra, la rotellina, il tempo che passa e, e, e… pagina non disponibile! Ma come, io sono disponibile ad abbandonare carta e calamaio, ti do una possibilità, e la pagina non vuole essere disponibile.

Allora faccio il 155 (le pubblicità di Fiorello saranno pur valse a qualcosa, al di là delle sue gag sempre esilaranti), e mi risponde un tizio, suo malgrado, sereno e gentile. Una voce un po’ da San Luigino… di quelli un po’ pieeeeeemontesi con la camicia abbottonata fino al collo e quel capello un po’ appiccicato sulla fronte che non dà l’idea di saperne granchè. Ma, fortuna sua, il suo lavoro limita il contatto col cliente al telefono. Si presenta. Si mostra cortese, disposto ad ascoltarmi.

Io. Un diavolo dagli occhi assatanati e la voce disperata che sa di essere caduta nella vortice dell’Inferno. So che farò una figura tremenda, di quelle che si leggono nelle mail- catena e in cui si leggono le abominevoli richieste dei clienti (tipo: la mia stampante non stampa – ok, ha provato ad accenderla? – grazie, non ci avevo pensato!).

Io sono così!!! Io sono quel tipo di cliente e allora, conscia dei miei limiti, lo avviso con tono simil cortese – ma di queli che sanno che presto o tardi cadranno nel torto marcio: “ Le premetto che di pc non so niente. Ho l’adsl ma da sabato ho messo il wi fi. Ora non mi funziona”

E lui: “Perfetto, mi dia il numero di telefono e controlliamo. Inserisca il cavo di rete nel Lan e verifichiamo la sua connessione locale”.

Io. Le fiamme dell’inferno si attizzano, mia sorella che passa di lì viene scaraventata fuori dalla camera e in preda all’isterismo urlo: “cosa devo fare? Io ho comprato una scatola bianca, serve?”.

Va beh, non sto a scendere nei particolati di questa raccapricciante scenetta: mentre lui, esausto, mi dà indicazione chiedendomi persino i modelli e la descrizione di quello che mi trovo davanti agli occhi e fa persino una pausa di qualche minuto staccando la cornetta per chiedere pietà e relax, io lo adulo – come ogni donna informatica imbranata sa fare - congratulandomi per la sua pazienza e augurandogli il Paradiso (lui risponde: “in tanti me l’hanno detto, grazie…)

Dopo una serie di “signora si calmi”, “mi descriva cosa vede”, provi a connettersi” e via discorrendo il pc si anima e con sua immensa gioia conclude: il suo è un problema locale, deve chiedere a un tecnico di risolverlo da lì, noi non prestiamo questo servizio.

Ah, sì???Mi sbologni così? Va bene, questa l’hai vinta tu … ma domani ti chiamo e parliamo un po’ di Caravaggio … che ne pensi?????

1 commento:

  1. Auhhuahuauhahua!!!!

    Vendetta! Tremenda Vendetta!

    A questo punto ti conviene chiamare un tecnico di fiducia...

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